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Nel Vicentino e Veronese

Case e aziende
svaligiate: presa
banda dei "pendolari"

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Arresto dei carabinieri
Arresto dei carabinieri
Arresto dei carabinieri
Arresto dei carabinieri

La loro specialità, stando ad una complessa indagine condotta dai carabinieri della compagnia di San Bonifacio, erano le razzie nelle abitazioni e nelle aziende sparse tra le province di Verona e Vicenza. Sempre con lo stesso modus operandi e senza usare mai violenza visto che entravano in azione, preferibilmente di sera, quando case e stabilimenti erano deserti. E non faceva differenza se il bottino era costituito da contanti, orologi da collezione, furgoni o bancali di pelli. Facevano incetta di qualsiasi cosa che potesse fruttare qualche «guadagno».

I «pendolari del crimine» - un italiano e due albanesi, tutti pregiudicati - che erano diventato ormai l’incubo in una vasta area racchiusa tra l’Est Veronese e l’Ovest Vicentino, sono stati smascherati. E, da giovedì mattina, si trovano rinchiusi in carcere. L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Verona, Luciano Gorra, è stata eseguita dagli uomini del capitano Daniele Bochicchio nei confronti di S.G., un operaio edile di 53 anni, residente ad Arzignano (Vicenza) e di due albanesi senza fissa dimora: D.L., 36 anni, fermato a Lonigo e P.F., di 31 anni, rintracciato invece a Brescia. Tutti e tre sono accusati di furto aggravato in concorso per quattro furti e un episodio di ricettazione.

 

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