Assistenza domiciliare anche come forma di monitoraggio delle persone in situazione di fragilità. Sono stati 181 gli utenti del servizio ad Arzignano nel 2017, 129 quelli attivi a fine anno, che hanno usufruito, alcuni per un periodo temporaneo, del sostegno per la cura e l’igiene personale, la preparazione dei pasti, commissioni in città, accompagnamento in uffici o ambulatori o anche semplicemente per fare la spesa o per un momento di affiancamento dell’operatore al proprio domicilio. Su 181 utenti la maggior parte sono anziani, quasi l’82%, 26 sono persone con disabilità, invalidità o altre situazioni di disagio, e 7 i minori. «Assistenza che ha l’obiettivo primario - precisa il vicesindaco e assessore al sociale Alessia Bevilacqua - di favorire la permanenza della persona nel proprio nucleo familiare e contesto ambientale». L’accordo per il sistema delle cure domiciliari è stato rinnovato fino a fine 2019 tra l’Amministrazione, il centro residenziale anziani Scalabrin, a cui è affidato, e l’Ulss 8 Berica per quando riguarda l’assistenza domiciliare integrata da prestazioni sanitarie. Lo scorso anno l’investimento è stato di 484 mila euro, tra risorse comunali, 117 mila arrivati dalla Regione e circa 60 mila come compartecipazione degli utenti con indicatore Isee superiore ai limiti previsti da regolamento. Quest’anno in bilancio il Comune ha stanziato 440 mila euro, a cui si aggiungono 110 mila stanziati dalla Regione. La media di utenti attivi a fine anno in città è di circa 130. «Per noi le cure domiciliari sono uno strumento importante di supporto a famiglie o anziani in condizioni di fragilità - continua Bevilacqua -. Ci permettono di fornire cure, di monitorare, intercettare i bisogni del territorio, in particolare di anziani soli, senza una rete familiare, o persone adulte comunque in un momento di particolare difficoltà di gestione della vita quotidiana domiciliare. Sono servizi che comunque si integrano con le prestazione assistenziali di tipo infermieristico o medico erogate dall’Ulss». «Un impegno a cui tengo particolarmente - aggiunge il sindaco Giorgio Gentilin - poiché la vicinanza delle istituzioni nell’affrontare le difficoltà legate all’età, ed inevitabilmente alla salute, è fondamentale per molte famiglie che, a volte improvvisamente, si trovano in grave stato di difficoltà». Al centro residenziali anziani Scalabrin un assistente sociale coordina il sistema, raccogliendo le istanze dal territorio e assegnando i servizi. «Le prestazioni possono variare da un’assistenza una o due volte a settimana per casi minimi, da accompagnamenti per la spesa o necessità igienico-sanitarie - precisa Alberto Anelli, direttore dello Scalabrin - ad assistenze più complesse di 5/6 giorni a settimana per alcune ore. Ad occuparsi del servizio sono operatori del centro anziani o della cooperativa Fai Berica di Vicenza, come da convenzione ereditata dall’Ulss. È una rete di assistenza integrata con lo Scalabrin, che consente alle persone di rientrare prima a casa dopo un infortunio o un intervento, ma anche di verificare se ci sono situazioni gravi tali da richiedere il ricovero in struttura». • © RIPRODUZIONE RISERVATA