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A Casa S. Angela 200 mila euro da un benefattore

La presidente Magnabosco e mons. Lovato nella chiesetta. MASSIGNAN
La presidente Magnabosco e mons. Lovato nella chiesetta. MASSIGNAN
La presidente Magnabosco e mons. Lovato nella chiesetta. MASSIGNAN
La presidente Magnabosco e mons. Lovato nella chiesetta. MASSIGNAN

Luisa Nicoli Le festività natalizie hanno portato un regalo anche a Casa S. Angela per la chiesetta di S. Giuseppe del cui recupero si parla da tempo, il progetto dell’architetto Diego Nori era già stato presentato anche agli imprenditori. Ma ora è arrivato un benefattore che finanzierà i lavori con ben 200mila euro. L’imprenditore di Arzignano che ha scelto di aiutare la Fondazione Casa S. Angela e la parrocchia del Duomo, proprietaria degli immobili, ha voluto rimanere anonimo. «Voleva fare qualcosa per il bene della città» spiega la presidente della Fondazione Susanna Magnabosco. E così nel primo semestre di quest’anno potrà partire il cantiere. «La chiesetta di Casa S. Angela è stata fatta edificare da mons. Rizzetti nel 1930 – spiega don Mariano Lovato, arciprete del Duomo – è stata benedetta, e non consacrata, ma noi vorremmo conservare il fine religioso dell’edificio e quindi sarà un recupero come luogo di culto. La Curia ha già autorizzato i lavori sulla base del progetto dell’arch. Nori. E c’è parecchio da fare perché non viene utilizzata dal 1990. C’è stato un intervento di messa in sicurezza del tetto, ma ci sarà da sistemare tutta la copertura. Così come gli impianti, facciata e pavimentazione. Quest’ultima, realizzata con travi in legno, poggia direttamente sul terreno, senza sottofondo e questo crea un problema di risalita dell’umidità. Per l’intervento al tetto è stata fatta un’analisi accurata della situazione dell’isolamento. Inoltre nella facciata sopra la porta di accesso si vorrebbe realizzare un rosone». I segni del tempo all’interno sono evidenti. Infiltrazioni, umidità, travi di legno della pavimentazione sollevate. «Sull’altare il marmo si è rovinato e alcuni parti di intonaco si sono staccate - continua don Mariano – ora verranno recuperati anche i due spazi annessi, uno sarà destinato a magazzino di supporto, quindi come deposito vestiario e alimenti. La chiesetta invece, di circa 100 metri quadrati, potrà diventare uno spazio utile per momenti di preghiera, incontri e riunioni. Insomma una sala polifunzionale a servizio delle varie attività». «Vorremmo anche realizzare uno spazio lavanderia e servizi pubblici, tra cui le docce, di supporto alla struttura – spiega la presidente Magnabosco – Con il recupero della chiesetta andiamo a completare la ristrutturazione degli immobili. Devo ringraziare la generosità degli arzignanesi che sono sempre attenti e vicini a realtà come queste». Da tempo la chiesetta è utilizzata come deposito: ci sono cassette di frutta, pacchi di lattine e confezioni di latte destinati alle famiglie in difficoltà. Nella struttura infatti operano Caritas, Centro di aiuto alla vita, Sportello antiviolenza per le donne, servizi di assistenza legale, di distribuzione alimenti e vestiario, e ci sono alloggi l’ospitalità in situazioni difficili e ambulatorio infermieristico. «A volte arrivano offerte di alimenti in grande quantità e quindi un magazzino è necessario, ma non la chiesetta – conclude don Mariano – che tornerà a disposizione di cittadini e gruppi parrocchiali». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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