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Una selva sugli argini del Guà, Sos del sindaco

Ovunque li si guardi, gli argini del Guà mostrano una vegetazione rigogliosa e incontrollataAlberi e vegetazione padroni degli argini. FOTOSERVIZIO BOSARO
Ovunque li si guardi, gli argini del Guà mostrano una vegetazione rigogliosa e incontrollataAlberi e vegetazione padroni degli argini. FOTOSERVIZIO BOSARO
Ovunque li si guardi, gli argini del Guà mostrano una vegetazione rigogliosa e incontrollataAlberi e vegetazione padroni degli argini. FOTOSERVIZIO BOSARO
Ovunque li si guardi, gli argini del Guà mostrano una vegetazione rigogliosa e incontrollataAlberi e vegetazione padroni degli argini. FOTOSERVIZIO BOSARO

«Nella redazione del bilancio regionale non dimenticatevi dei fondi per la manutenzione del fiume Guà». Il sindaco di Lonigo spedisce al presidente della Regione Luca Zaia una lettera che vuol essere un promemoria per la previsione dei prossimi capitoli di spesa a difesa del suolo. Ha i nervi tesi Luca Restello quando gli si ricordano le pessime condizioni in cui versa il torrente che attraversa il centro di Lonigo. Arbusti, alberi ad alto fusto e canneti invadono il letto del fiume: per due anni e mezzo Restello e altri sindaci del comprensorio, tra cui anche il collega veronese Antonio Pastorello hanno chiesto al Genio civile di intervenire per scongiurare una temibile esondazione in caso di forti precipitazioni. Copia delle lettere e dei verbali degli incontri tra amministratori locali sono state inviate pure in prefettura a Vicenza «perché si sappia che non abbiamo mai sottovalutato il problema e se la mia città dovesse andare sott’acqua io ho fatto tutto quanto era nelle mie facoltà per evitarlo», avverte Restello. Pochi giorni fa il sindaco ha preso di nuovo carta e penna e ha scritto alla Regione: «Chiedo di confermare gli importi degli stanziamenti previsti dal bilancio regionale per la manutenzione degli argini del torrente Guà per il triennio 2018-’20». Il costo degli interventi si aggira sul milione e mezzo di euro e Restello teme che il denaro venga perso nei rivoli di altre spese. Intanto, fra qualche settimana, dovrebbero partire i lavori per la realizzazione di una pista ciclabile sull’argine sinistro del Guà, da Villa Pisani di Bagnolo al centro di Lonigo. È un progetto ambizioso, del valore di oltre 400 mila euro. «Palazzo Balbi ci ha finanziato l’opera per 220 mila euro, peccato che i lavori debbano essere eseguiti su una delle sponde invase dalla vegetazione, per cui da tempo chiediamo un intervento di manutenzione», spiega Restello. Il Comune ha le mani legate: o inizia i lavori, nonostante gli arbusti che invadono le rive, o perde il finanziamento regionale. «Noi partiamo, e se il Genio civile finalmente comincerà la pulizia degli argini, vorrà dire che sospenderemo il cantiere». Nell’autunno dello scorso anno la Regione aveva informato i sindaci dei Comuni che si affacciano sul Guà che nei primi mesi del 2018 sarebbe iniziato un primo stralcio di «opere idrauliche e ripristino dell’efficienza della sezione di deflusso del fiume Guà». Le opere sono cominciate nella zona nord di Lonigo, poi però sono state interrotte perché una ditta che non aveva ottenuto l’appalto ha fatto ricorso. I sindaci hanno fatto presente come i cambiamenti climatici stiano causando sempre più spesso eventi estremi e precipitazioni abbondanti che gonfiano i torrenti in poche ore e li fanno straripare. «Ritengo che il valore delle vite umane e del territorio siano una priorità rispetto ad un contenzioso amministrativo», lamenta Restello. «Tra l’altro, mentre la ditta ricorrente ha perso il contenzioso, i lavori non sono ripresi perché ci hanno riferito che bisognava rispettare il periodo di ripopolamento della fauna». Il direttore del Genio civile Mauro Roncada ha assicurato che a breve – a ripopolamento finito - verrà ripreso l’intervento. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Bosaro

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