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Tre giorni con gli alpini per salvare la memoria

Un momento della rievocazione di una battaglia. MAZZARETTO
Un momento della rievocazione di una battaglia. MAZZARETTO
Un momento della rievocazione di una battaglia. MAZZARETTO
Un momento della rievocazione di una battaglia. MAZZARETTO

Ricordare, fare memoria della Grande guerra nel segno della pace. Questo il sunto dei tre giorni commemorativi del centenario della Grande guerra, organizzati dal Gruppo alpini Costozza. Da sottolineare il grande lavoro svolto dalle penne nere locali sul tema della memoria ritrovata, innanzitutto con il recupero della storia dell’ospedale da campo 038 alloggiato in villa Trento-Costozza, per il quale hanno condotto una ricerca dei profili dei 140 soldati deceduti, degenti nell’ospedale, di cui sono riusciti a ricomporre 131 schede biografiche raccolte in un libro dal valore civico inestimabile. Altro lavoro conseguente, il restauro della tomba del sergente Giuseppe Caccia originario della provincia di Varese, l’unico dei 140 a rimanere sepolto nel cimitero di Costozza dopo la guerra, una tomba la sua, la cui manutenzione sarà curata dalle associazioni d’arma. Notevole anche la mostra sulla Grande guerra e suggestiva e carica di pathos infine, la sfilata della domenica per il centro storico di Costozza conclusa poi con la rievocazione della battaglia nella ex cava. Una rievocazione storica per riuscire a far capire cos’era la guerra al fronte, i suoi rumori e il suo terrore. Per le orazioni ufficiali davanti al monumento ai caduti in piazza da Schio, un elogio alla politica, cioè sulla necessità di parlare e confrontarsi per risolvere tutte le questioni, è stato levato dal sindaco di Longare Gaetano Fontana. «Il nostro piccolo comune che allora contava 3900 abitanti ha pagato con il sacrificio di 105 ragazzi. – ha sottolineato -. Tre pistolettate a Sarajevo sono costate 16 milioni di morti, il che ci fa dire che non ci sono guerre giuste, finché gli uomini si parlano una soluzione alla fine si trova sempre.» Sulla necessità di ricordare il sacrificio pagato dalla migliore gioventù di allora è intervenuto anche Maurizio Barollo vicepresidente della sezione alpini di Vicenza. «L’impegno della Associazione Nazionale Alpini – ha detto - è innanzitutto quello di conservare la memoria secondo il motto non dimenticare, affinché quel che è stato fatto dalle generazioni passate non venga vanificato». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Albano Mazzaretto

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