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Settant’anni di alpini «E ora torni la leva»

Un momento delle celebrazioni per il 70° del gruppo alpini. A. MAZ.
Un momento delle celebrazioni per il 70° del gruppo alpini. A. MAZ.
Un momento delle celebrazioni per il 70° del gruppo alpini. A. MAZ.
Un momento delle celebrazioni per il 70° del gruppo alpini. A. MAZ.

La fine della prima guerra mondiale, l’esodato, la funzione degli alpini nella società civile, la richiesta da parte dell’Ana di ripristinare per i giovani una forma servizio di leva militare o civile, sono stati diversi i temi che si sono intrecciati a Nanto alle celebrazioni per la ricorrenza dei 70 anni dalla fondazione del Gruppo alpini. Nel campo sportivo di Nanto si è svolta la rievocazione storica “Ultimo giorno di guerra” a cura della Compagnia dell’Angelo” di Rovolon e con la partecipazione del gruppo “Il Filò” di Treschè Conca, paese che nel 1916 con il fenomeno dell’esodato venne accolto proprio a Nanto, un evento il cui ricordo è stato suggellato due anni fa dal gemellaggio dei due Gruppi alpini. La rievocazione si è svolta sul filo del racconto ripreso dal libro di Paolo Malaguti “Prima dell’alba” sull’artigliere Alessandro Ruffini fucilato a ventiquattro anni a Noventa Padovana il 3 novembre 1917 per un sigaro che non si era tolto dalla bocca al passaggio di un generale. La domenica quindi il Raduno interzonale degli alpini a Bosco di Nanto. Tra gli ospiti una delegazione di alpini della sezione di Pordenone, un legame recente a ricordo di un fatto lontano. Nel 1917, infatti, in trasferimento verso il fronte, due alpini, uno di Azzano Decimo, Pordenone, e uno di Nanto, annegavano insieme nel tentativo di darsi un reciproco aiuto, nelle acque del Garda. «Con questi 70 anni – ha spiegato il capogruppo degli alpini di Nanto Alex Tognetti - abbiamo raggiunto un traguardo importante e siamo fieri di tutto quello che il nostro piccolo gruppo ha fatto nel tempo.» Il sindaco Ulisse Borotto si è detto d’accordo sul ripristino della leva. «I tempi sono maturi per ripristinare la leva – ha sottolineato -. Un servizio utile per educare i giovani e anche un modo di integrare gli stranieri.» Luciano Cherubin, presidente della sezione Ana Vicenza ha riprendendo il tema di un nuovo servizio militare per i giovani, ha rivendicato il ruolo degli alpini nella società, a partire da quel lontano 1976 quando l’impegno d’arma è diventato impegno civile con il terremoto in Friuli». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Albano Mazzaretto

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