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Grande Lonigo, idea da 30 mila abitanti

La grande Lonigo avrebbe circa 30 mila abitanti. TROGU
La grande Lonigo avrebbe circa 30 mila abitanti. TROGU
La grande Lonigo avrebbe circa 30 mila abitanti. TROGU
La grande Lonigo avrebbe circa 30 mila abitanti. TROGU

Torna a farsi viva nell’Area Berica l’idea della “Grande Lonigo”. Sulla scia delle unioni tra comuni recentemente avvenute nell’Area Berica, gli amministratori di Lonigo, Sarego, Alonte e Val Liona (quest’ultimo fresco di matrimonio tra Grancona e San Germano dei Berici) si interrogano in merito alla possibilità di mettersi insieme per creare una nuova realtà amministrativa. Se il progetto dovesse andare in porto, la città costruita attorno al nucleo principale leoniceno conterebbe quasi 28 mila abitanti e sarebbe la terza nella classifica provinciale dopo Bassano e Schio. Il primo a rilanciare il progetto è il sindaco di Alonte Leonardo Adami. Lo scompenso tra l’esiguo numero di abitanti (poco più di 1.600 persone) e la presenza di una zona industriale molto sviluppata sta provocando delle serie difficoltà di gestione. «Come accade per tanti altri comuni – spiega Adami – siamo cronicamente sotto organico rispetto alle necessità amministrative. Per ogni sezione operativa possiamo contare su un solo addetto e basta la semplice indisposizione di un impiegato per bloccare il servizio. Le grosse aziende che si sono insediate da noi presentano delle necessità che devono essere soddisfatte bene e celermente, ma per garantire rapidità ed efficienza nelle risposte è necessario essere adeguatamente strutturati. Anche i servizi di tipo civile come l’istruzione, la sicurezza e il funzionamento degli impianti pubblici richiedono maggiori risorse di tipo tecnico e umano rispetto a quelle di cui siamo dotati. Appoggiarsi a un comune come Lonigo, vicino geograficamente e affine per storia, cultura e tradizione, potrebbe risolvere molti dei nostri problemi». Il sindaco di Lonigo Luca Restello raccoglie l’invito e rilancia. «Capisco le difficoltà del collega di Alonte – afferma – e in passato siamo già intervenuti “prestando” ad Alonte alcuni dei nostri tecnici. So che una consultazione popolare effettuata qualche anno fa ha confermato l’intenzione della maggioranza degli alontini di avvicinarsi di più a Lonigo, città da dove provengono molti degli abitanti di quel comune. Poi la cosa non ha avuto seguito ma sento che adesso l’interesse è tornato. Più che a una fusione vera e propria io penso però all’avvio di una serie di convenzioni per migliorare la qualità generale dei servizi erogati. Abbiamo già messo in atto un progetto del genere con Sarego e altri potremmo farne con Alonte e Val Liona. Contare su una comunità più vasta potrebbe aumentare il peso politico di una zona da sempre depressa come il Basso Vicentino e consentire inoltre l’accesso a interessanti contributi regionali». Da Sarego arrivano conferme e auspici. «L’accorpamento dell’ufficio tecnico con Lonigo sta dando ottimi risultati – conferma il sindaco Roberto Castiglion –. Altri servizi potrebbero essere messi in rete con i comuni vicini per ottimizzare la qualità delle prestazioni offerte alle aziende e ai cittadini. Certo, fondersi significa mettere in discussione il senso di appartenenza dei cittadini al loro paese e affrontare delle problematiche di tipo culturale, le quali sono spesso più complicate da risolvere rispetto a quelle tecniche. In linea di massima non sono contrario ma bisogna ragionarci sopra e valutare bene costi e benefici». Conclude l’elenco degli interventi il sindaco di Val Liona Maurizio Fipponi. «Posso testimoniare per esperienza diretta - spiega - che attuare una fusione è tutt’altro che semplice. Abbiamo recentemente compiuto dei passi importanti ma il processo non è ancora concluso. Se per adesso non ha senso per noi imbarcarsi in un’altra esperienza di questo tipo, condivido però l’idea di dare corso a nuove collaborazioni con il comune più popoloso dell’area». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lino Zonin

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