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Cinque Comuni appesi al voto, oggi la verità

Cismon del Grappa è uno dei centri che potrebbero formare Valbrenta
Cismon del Grappa è uno dei centri che potrebbero formare Valbrenta
Cismon del Grappa è uno dei centri che potrebbero formare Valbrenta
Cismon del Grappa è uno dei centri che potrebbero formare Valbrenta

Quattordici piccoli centri oggi possono decidere di far nascere cinque nuovi Comuni. Di dimensioni maggiori, con aree più vaste e con potenzialità economiche maggiori, grazie alle risorse destinate a chi opta per la fusione. Dipenderà dal voto, da come i cittadini si orienteranno. Se decideranno per la svolta o se preferiranno lasciare tutto com’è. Non sarebbe una novità: è successo con Tonezza e Arsiero, dove la fusione è stata bocciata proprio al referendum. Ma ci sono esperienze di tutt’altro tenore, come quella di Val Liona e Barbarano Mossano, dove la fusione è stata accolta come un’opportunità per crescere. Nel Vicentino, oggi, dalle 7 alle 23, ben 27.818 elettori di 14 comuni sono chiamati alle urne, ognuno nel proprio seggio, dove si dovrà andare muniti di tessera elettorale e carta d'identità, per votare il referendum che permetterà di esprimere l'assenso o il dissenso alla fusione che farebbe nascere 5 comuni. Si tratta di Colbregonza, Pieve dei Berici, Colceresa, Valbrenta e Lusiana-Conco. La speranza, sia per i sostenitori della fusione che per i promotori del “no”, è quella che i seggi elettorali siano presi d'assalto, che più elettori possibili si prendano il tempo per andare a votare, in modo che qualsiasi sia il risultato, sia il più democratico possibile, espressione davvero della maggioranza. Il Referendum consultivo, infatti, non prevede un quorum, ma tiene conto esclusivamente di chi deciderà di uscire di casa e di recarsi ai seggi elettorali per infilare la scheda nell'urna. Questo sta a significare che la fusione sarà approvata solo se verrà raggiunta la maggioranza dei voti favorevoli nei comuni interessati. In questo caso, entro febbraio il Consiglio regionale approverà una legge per l'istituzione del nuovo Comune e i commissari prefettizi gestiranno gli enti soppressi fino alle elezioni. Se vincerà il no, invece, tutto resterà come prima. Quasi 30 mila elettori, dicevamo, che potranno cambiare le sorti dei loro attuali comuni di residenza, 14 piccoli paesi dove i sostenitori del sì cercano il consenso dei propri abitanti per unirsi e avere l'opportunità di «cogliere al meglio le sfide del futuro». Elettori che col loro assenso, farebbero apparire nella mappa del Vicentino quattro nuovi nomi suggestivi. Solo Conco e Lusiana, infatti, non hanno voluto cambiare, mente tutti gli altri hanno avuto l'estro di scegliere un nome nuovo per un paese nuovo. Andando nel dettaglio, sono 2.533 gli aventi diritto di voto a Carrè e 2.014 quelli di Chiuppano: se al termine dello spoglio, che inizierà subito dopo le 23, vincerà il sì, nascerà il comune unico di Colbregonza, nome scelto dai cittadini con una consultazione popolare che diventerebbe un paese di 6.120 abitanti. Pieve dei Berici sarà, invece, il frutto dell'assenso alla fusione dalla maggior parte dei votanti di Longare (che conta 4.475 elettori), Castegnero (2.165) e Nanto (2.360). Il nome vuole rendere onore all'antica pieve di San Mauro Abate di Costozza e se si formerà, diventerà il Comune più grande dell'Area Berica (se si esclude Lonigo) con 11.680 abitanti. I 2.779 aventi diritto al voto di Mason assieme ai 2.079 elettori di Molvena potrebbero stanotte fondare il comune di Colceresa che riprende il nome del progetto del 1980 e deriva dalla fusione del termine colle con il termine latino cerasus che richiama il prodotto tipico: la ciliegia. Il nuovo comune di Valbrenta nascerà, invece, se preponderà il sì tra gli elettori di Cismon (758), Solagna (1.443), San Nazario (1.266), Valstagna (1.444) e Campolongo sul Brenta (631). Infine, Lusiana con i suoi 2.099 elettori e Conco con 1.772 aventi diritto al voto potrebbero fondersi e formare, come abbiamo già detto, l'unico paese che in questa tornata elettorale ha scelto di mantenere i due nomi di origine. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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