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Assessore regionale alla Rocca «Pronti ad aiutare la struttura»

L’esterno della residenza “La Rocca” visitata dall’assessore LanzarinUna camera della casa di accoglienza di Altavilla. FOTO MASSIGNAN
L’esterno della residenza “La Rocca” visitata dall’assessore LanzarinUna camera della casa di accoglienza di Altavilla. FOTO MASSIGNAN
L’esterno della residenza “La Rocca” visitata dall’assessore LanzarinUna camera della casa di accoglienza di Altavilla. FOTO MASSIGNAN
L’esterno della residenza “La Rocca” visitata dall’assessore LanzarinUna camera della casa di accoglienza di Altavilla. FOTO MASSIGNAN

Antonella Fadda «La Rocca di Altavilla è un esempio da seguire in tutto il Veneto». Sono le parole dell’assessore regionale ai servizi sociali, Manuela Lanzarin, che ieri mattina ha visitato la struttura riabilitativa, la prima casa famiglia in Veneto dedicata all’accoglienza e alla riabilitazione delle vittime di grave cerebrolesione acquista. «In questi anni si è fatto molto per la disabilità in generale – ha proseguito l’assessore – ma non c’è molto per la disabilità acquisita. So che ci sono delle Ulss che stanno pensando di sviluppare questo tipo di progettualità e la Rocca può essere un esempio da mutuare in altri territori. Sono unici in questo settore e mantengono un legame importante con la parte sanitaria». Lanzarin, insieme al direttore dei servizi socio sanitari dell’Ulss 8 Berica, Salvatore Barra, ed accompagnata dalla presidente dell’associazione “Brain onlus” Edda Sgarabottolo e dalla presidente della cooperativa sociale “Sogno e Vita”, Elisabetta Mondin, ha conosciuto gli ospiti della casa famiglia e osservato come la struttura è organizzata. Un sopralluogo molto importante perché l’augurio dell’associazione è quello di poter ottenere le quote sanitarie. «Faremo una ricognizione per quanto riguarda le quote – ha aggiunto l’assessore – e vedremo se riusciamo a destinarne alcune. Si potrebbero intraprendere anche due nuove vie che riguardano dei progetti sperimentali. In modo o nell’altro comunque il nostro obiettivo è di riconoscere il grande sforzo e la grande valenza che rappresenta la casa famiglia». La Rocca, operativa da circa tre anni per la parte residenziale, conta 12 posti letto, mentre sono 50 gli utenti seguiti all’anno nella riabilitativa. «La struttura è oggi in fase di completamento – hanno spiegato Sgarabottolo e Mondin – stiamo costruendo la palestra raccogliendo fondi necessari per poterla arredare con le migliori attrezzature riabilitative». L’opera è stata infatti realizzata senza alcun finanziamento pubblico ma grazie al contributo di familiari delle vittime, fondazioni, enti, imprese e semplici cittadini. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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