<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Aironi nel parco secolare «Il guano uccide il parco»

Il parco di villa Negri dove si annidano gli aironi.   FOTO TROGU
Il parco di villa Negri dove si annidano gli aironi. FOTO TROGU
Il parco di villa Negri dove si annidano gli aironi.   FOTO TROGU
Il parco di villa Negri dove si annidano gli aironi. FOTO TROGU

Gli aironi rischiano di far morire il parco monumentale di Villa Negri ad Albettone. A rappresentare un tangibile pericolo per gli alberi secolari della storica area verde sarebbe il guano degli uccelli che hanno nidificato sulle chiome delle stesse piante. L’airone, però, rientra fra le specie animali “particolarmente protette” e per questo non può essere toccato. L’ALLARME. Il grido d’allarme parte dal sindaco di Albettone Joe Formaggio. Nel parco di Villa Negri, secondo il primo cittadino, avrebbe trovato dimora una cinquantina di esemplari. Una vera e propria colonia, dunque, insediatasi tra le fronde delle piante. Si tratta di alberi che possono contare su un’età pari anche a 300-400 anni. Fin qui tutto bene; anzi, la presenza degli eleganti uccelli acquatici potrebbe contribuire a restituire un’immagine idilliaca del luogo. Il sindaco, però, punta il dito contro gli esemplari e le loro deiezioni: queste, cadendo sulla pianta, sarebbero responsabili della morte di diverse piante secolari all’interno del parco. In particolare, sarebbe l’acidità del guano degli uccelli a causare danni irreparabili a questi vegetali che hanno superato la prova del tempo, crescendo e sviluppandosi nel corso dei secoli. «Stanno morendo tre piante all’anno - sottolinea Formaggio -. Al posto dell’albero rimane un arbusto bianco e per il suo abbattimento è necessario sentire la Soprintendenza». Il sindaco spiega di avere le mani legate, in quanto l’airone rappresenta una specie “particolarmente protetta”: questi esemplari non possono quindi essere toccati. LE SOLUZIONI. I contatti con gli esperti del settore non hanno sortito alcun risultato così come non sono serviti interventi decisi dal Comune per tentare di risolvere il problema. «Abbiamo provato anche con i petardi, ma non è servito a nulla - continua il sindaco -. Sono 6-7 anni che sto combattendo contro questa situazione. Stanno distruggendo un’area monumentale e nessuno può far niente. Se andiamo avanti così, fra dieci anni, del parco non rimarrà più nulla». Alle specie tradizionalmente responsabili di danni alle coltivazioni, agli argini o ad altre attività umane, nel Basso Vicentino si aggiungono quindi anche gli aironi. Oltre a questi uccelli, a dare problemi alle comunità locali sono anche le nutrie, i caprioli e i cinghiali. «I caprioli si spingono di notte negli orti e rovinano le colture, prediligendo soprattutto le primizie», spiega il sindaco di Villaga Eugenio Gonzato, il quale ha raccolto diverse segnalazioni dai propri cittadini. Secondo altre testimonianze, gli ungulati mangerebbero poi i primi germogli dei vigneti e rovinerebbero gli ulivi, sfregando le corna contro la corteccia di questi alberi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

Suggerimenti