È la guerra degli straccivendoli. Un’altra guerra tra poveri, quasi invisibile, che sul campo di battaglia della raccolta e della vendita degli abiti usati alimenta un business internazionale e clandestino.
Ci si batte nei parcheggi dei distributori di benzina, aree verdi, ecocentri. Dovunque ci siano le campane gialle destinate alla raccolta. Numerosissime nell’ovest Vicentino. Lì stazionano immigrati che avvicinano chiunque getti i sacchetti. Con qualche scusa si fanno consegnare la borsa. Sono capi d’abbigliamento che poi, una volta selezionati, prenderebbero la via dei negozi low cost in Italia, o dell’est Europa o dell’Africa dove saranno venduti. La manodopera guadagna pochi spiccioli, ma per altri è un affare milionario. (...)
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