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Vicenza

Protezione civile
costretta a rientrare
«Pronti a ripartire»

I volontari della Protezione civile Ana preparano il materiale da portare nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto. COLORFOTO
I volontari della Protezione civile Ana preparano il materiale da portare nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto. COLORFOTO
I volontari della Protezione civile Ana preparano il materiale da portare nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto. COLORFOTO
I volontari della Protezione civile Ana preparano il materiale da portare nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto. COLORFOTO

Roberto Luciani

Prima la mobilitazione, poi il contrordine. Gli alpini vicentini ieri si sono ritrovati al Foro Boario di Vicenza Est per raggiungere Rieti, su indicazione del terzo raggruppamento di Protezione civile dell’Ana nazionale. Un centinaio di persone, metà della sezione vicentina, una decina del nucleo di Valdagno ed il resto provenienti da Verona, con una ventina di mezzi. Coordinati da Roberto Toffoletto, ex responsabile della Protezione civile Ana berica (era impossibilitato a partire il nuovo coordinatore Renzo Ceron), salutati dal sindaco e presidente della Provincia Achille Variati e dal presidente delle penne nere locali Luciano Cherobin, avrebbero dovuto attrezzare un’area per il ricovero degli sfollati. Neppure il tempo di ricongiungersi con la colonna in arrivo dal Friuli, che a Rovigo è arrivato l’ordine: tornare indietro. A darlo sempre il terzo raggruppamento. «Pare non sia stata ancora individuata un’area per l’installazione del campo per gli sfollati - sottolinea Toffoletto -. C’è solo un campo di calcio ma è intasato di mezzi di soccorso. Comunque abbiamo l’ordine di non scaricare i mezzi e di tenerci pronti a partire». Un disguido non da poco per chi deve organizzarsi per lasciare la propria famiglia almeno per una decina di giorni. Il presidente Cherobin non ha voluto rilasciare dichiarazioni «per carità di Patria».

I SOCCORSI. Intanto, nel triangolo della morte fra Rieti, Norcia e il Piceno, sono già arrivate 5 unità cinofile vicentine esperte nel recupero di persone sotto le macerie - 4 da Valdagno e una da Bolzano Vicentino - ed altre 7 inviate da tutta la Regione. Una colonna mobile regionale, attrezzata per portare aiuto a 250 persone, è stata costituita, mentre, per quanto riguarda la parte sanitaria, su richiesta del Dipartimento nazionale, si è provveduto ad inviare l'elicottero del Suem di Padova, con un equipaggio completo di anestesista rianimatore. Per necessità di ricovero sono stati messi a disposizione 10 posti letto di terapia intensiva e il numero eventualmente necessario di letti di degenza. Inoltre 300 sacche di sangue sono pronte a partire dal centro trasfusionale regionale.

VIGILI DEL FUOCO. La colonna mobile del Veneto, composta da 62 operatori e 27 mezzi, ha raggiunto nel pomeriggio di ieri le zone operative mettendosi subito al lavoro nell’opera di soccorso. Nove addetti di Verona, partiti con gli automezzi in versione calamità, sono stati dislocati nelle frazioni di Sommati e Cornillo di Amatrice mentre i 23 operatori Usar (Urban search and rescue) di Venezia e gli 11 di Treviso, supportati dal nucleo cinofili con 3 unità, stanno operando a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.

In fase di montaggio ad Arquata del Tronto il modulo di supporto logistico. Nel pomeriggio di ieri un’autoscala con due vigili è partita da Belluno per raggiungere Macerata. È pronto a muoversi anche un elicottero del reparto volo di Venezia con il pilota specializzato nella mappatura del territorio tramite l’utilizzo del drone.

Roberto Luciani

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